Finanza Sostenibile e Acesso al Credito GreenIl panorama attuale e la necessità di intervenire sulla carbon neutrality

L’organismo internazionale di esperti del clima, l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha dato l’ennesimo ultimatum: è necessario ridurre le emissioni di CO2 nel minor tempo possibile. La temperatura della terra continua ad aumentare e ormai l’obiettivo comune deve essere quello di promuovere il concetto di sostenibilità e di cercare di garantire un futuro sostenibile.

“Tutte gli scenari per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C comportano una quota di emissioni negative, ovvero la rimozione di CO2 dall’atmosfera per stoccarla da qualche parte, a esempio nelle piante, negli oceani o nel sottosuolo. E in volumi giganteschi: da 100 a 1.000 miliardi di tonnellate entro la fine del secondo.”

In sostanza, bisogna quindi intervenire sulle cosiddette “emissioni negative” e sulla carbon neutrality, eliminando la CO2 direttamente dall’atmosfera, per garantire la compatibilità con gli obiettivi dell’accordo di Parigi da raggiungere entro il 2050, ovvero la capacità di ridurre o compensare le emissioni di gas serra e di creare le condizioni che ne permettano l’azzeramento. Secondo il progetto avviato da NTT Data “Per raggiungere gli obiettivi di carbon neutrality aziende, organizzazioni, città, regioni e organizzazioni finanziarie sono chiamate ad avviare e potenziare una serie di comportamenti virtuosi che riguardano da un lato la riduzione delle emissioni e, dall’altro la compensazione delle emissioni residue che, ad esempio, anche per la natura stessa di processi produttivi e industriali, non è possibile ridurre ulteriormente.”

Gli investimenti tecnologici per raggiungere la carbon neutrality

Carbon NeutralityIl problema principale, a questo proposito, riguarda il versante degli investimenti tecnologici. Secondo dati Bloomberg, “gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo in questo settore sono stati pari a 4,1 miliardi di dollari nel periodo 2010-2022. Gli investimenti globali in tecnologie climatiche ammontano a 170 miliardi di dollari nel 2021 e di questi soltanto 300 milioni sono stati destinati a quelle legate alla carbon dioxide removal (Cdr), ovvero rimozione del biossido di carbonio”. 

Le tecnologie adottate per di rimuovere la CO2 dall’atmosfera

La maggior parte delle soluzioni Cdr adottate fino ad ora non bastano più per raggiungere determinati obiettivi. Non è più sufficiente concentrarsi soltanto sulla gestione del suolo (con la riforestazione, per esempio) ma è necessario investire in nuove tecnologie. 

Ci sono diverse opzioni che possono essere adottate per perseguire la carbon neutrality:

  • Le più semplici sono legate all’idea di piantare alberi permanenti oppure seminare piante caratterizzate da una crescita rapida, con l’obiettivo di bruciare la biomassa prodotta e “sequestrare” la CO2 di conseguenza.
  • Un altro metodo è la cattura diretta della CO2, attraverso processi fisico-chimici. Idea su cui stanno lavorando diverse start-up negli ultimi anni, tra cui la “Carbon Engineering” di David Keith, un fisico di Harvard che ha sviluppato “una sorta di gigantesco aspirapolvere per filtrare l’aria, con cui può rimuovere una tonnellata di anidride carbonica al giorno”. L’azienda si è inoltre alleata con Greyrock, una startup californiana in grado di convertire la CO2, insieme all’idrogeno ricavato con l’elettrolisi, in un carburante fossile analogo alla benzina, con un processo che si chiama “Air to Fuel“.

Queste sono soltanto due delle tecnologie adottate (o comunque che si sta cercando di adottare) per rimuovere la CO2 dall’atmosfera e raggiungere la carbon neutrality. Il problema, prevedibilmente, è il costo. Sono tecnologie e tecniche senza ombra di dubbio utili allo scopo, ma anche particolarmente costose.

Ed ecco il motivo principale per cui le aziende stesse, soprattutto le PMI, fanno fatica ad investire in nuove tecnologie.

Cosa si intende per investimento in nuove tecnologie?

In questo caso quando si parla di innovazione tecnologica entra in gioco il mercato dei crediti di carbonio, il quale oggi è in forte espansione e permette ai privati e alle aziende di compensare le proprie emissioni e di poter raggiungere gli obiettivi di carbon neutrality in tutti i settori.

L’idea alla base, sempre secondo il progetto NTT Data, è quella di “creare un incentivo economico per le aziende a ridurre le proprie emissioni di gas serra, utilizzando questi crediti di carbonio per attivare una serie di meccanismi di compensazione delle emissioni residue. Un credito di carbonio è un’unità di carattere finanziario corrispondente a una tonnellata di diossido di carbonio rimosso in maniera permanente dall’atmosfera (carbon offset) o, in alternativa, di cui è stata evitata l’immissione (carbon abatement/elimination)”. Carbon Neutrality

Questo mercato ha grandi potenzialità ed è necessario che venga ampliato e sfruttato nel migliore dei modi. 

In breve, ci sono alcuni concetti su cui ogni azienda deve fare affidamento per il futuro: la Carbon Neutrality, la riduzione delle emissioni di CO2 e l’investimento in nuove tecnologie come i crediti di carbonio. Tutto questo permetterà, di conseguenza, di presentare un bilancio di sostenibilità in regola e di migliorare la propria reputazione.

A questo proposito noi di Domorental, attraverso l’iniziativa “Renting Zero Carbon” nata dalla collaborazione con Upgreene, abbiamo l’obiettivo di garantire un futuro sostenibile ai nostri Carbon Cancellingclienti. Il progetto permette alle imprese di accedere a qualsivoglia bene strumentale attraverso il noleggio operativo e, contemporaneamente, ottenere certificati di carbon cancelling che potranno essere inseriti nel proprio bilancio di sostenibilità. Lo scopo è riuscire a far combaciare i servizi di noleggio operativo con un sistema di certificazione di compensazione ambientale, portando avanti collaborazioni a basse emissioni di carbonio e il cui focus è promuovere il concetto di sostenibilità. 

Questa formula permette di acquisire beni strumentali necessari alla propria attività senza sostenere nessun costo aggiuntivo da parte del cliente (perchè il servizio viene pagato totalmente da Domorental) e ottenendo certificati di compensazione ambientale (rispettando gli obiettivi di sostenibilità e i criteri ESG, ambientali, sociali e di governance). 

Con questa iniziativa, il nostro obiettivo è di sottolineare che si possono noleggiare nuovi beni strumentali, risultando sempre aggiornati e innovativi, rispettando comunque l’ambiente e cercando di perseguire in ogni momento l’obiettivo di un futuro sostenibile.

Se sei interessato a conoscere meglio i dettagli dei nostri servizi, non esitare a contattarci!