PnrrIl sistema sanitario italiano, pur affrontando una serie di sfide, aveva guardato con ottimismo alla modernizzazione tecnologica attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tuttavia, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, gli ospedali italiani saranno costretti ad aspettare fino al 2026 per beneficiare delle nuove tecnologie diagnostiche, incluso l’impiego di Tac e risonanze magnetiche di ultima generazione, acceleratori lineari e ecografi digitali. Tale ritardo è il risultato di una revisione richiesta dall’Italia stessa, che ha comportato uno slittamento di due anni rispetto alla data di inizio prevista nel 2024.

L’investimento previsto nel Pnrr, pari a 1,2 miliardi di euro, rappresenta un impegno significativo per migliorare le infrastrutture sanitarie e implementare tecnologie avanzate (sostituendo le apparecchiature sanitarie che hanno più di cinque anni). Tac e risonanze magnetiche di ultima generazione avrebbero dovuto offrire diagnosi più precise, acceleratori lineari avrebbero supportato trattamenti radioterapici più efficaci, mentre ecografi digitali avrebbero contribuito a una diagnostica eccezionalmente dettagliata. 

Tuttavia, il ritardo attuale solleva dubbi sulla tempistica di implementazione di queste innovazioni e le implicazioni per l’assistenza sanitaria in Italia. 

La decisione di ritardare l’attuazione del Pnrr è stata motivata da una revisione richiesta dall’Italia stessa, soprattutto alcune Regioni, perché diversi ospedali non sarebbero pronti ad accogliere nuove tecnologie e renderle funzionanti. Questo perché, a detta loro, mancano alcuni adempimenti come per esempio lo smaltimento dei vecchi macchinari, o anche a causa dei piccoli lavori necessari che servono per adeguare i locali e fare posto al nuovo macchinario. 

Le problematiche del settore causate dal rinvio del Pnrr 

Le tecnologie avanzate oggi sono necessarie per affrontare sfide diagnostiche e terapeutiche in modo più efficiente. L’aspettativa era che la  modernizzazione tecnologica avrebbe contribuito a ridurre i tempi di attesa, migliorare la precisione delle diagnosi e ottimizzare i trattamenti, garantendo un servizio sanitario più efficace ed efficiente. Pnrr

Questo slittamento solleva diverse questioni, tra cui la gestione delle patologie durante il periodo di attesa prolungata e l’impatto sulla qualità dell’assistenza sanitaria complessiva.

Inoltre, il ritardo nel piano di ammodernamento potrebbe influenzare anche la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario. Con l’avvento di nuove tecnologie, è essenziale garantire che medici e operatori sanitari siano adeguatamente formati per utilizzare al meglio gli strumenti disponibili. Lo slittamento del Pnrr al 2026 solleva domande sulla programmazione delle risorse umane e sulla preparazione del personale per affrontare il futuro con le competenze necessarie.

L’attesa prolungata suscita anche riflessioni sulla competitività e sull’innovazione del sistema sanitario italiano a livello internazionale. Altri paesi potrebbero continuare a progredire nella modernizzazione delle strutture sanitarie, implementando tecnologie avanzate che consentono loro di offrire un livello di assistenza superiore. Ciò potrebbe avere implicazioni a lungo termine sulla reputazione e sull’attrattività del sistema sanitario italiano per i professionisti del settore e i pazienti internazionali.

A questo proposito, è stato svolto un Osservatorio da Confindustria dispositivi medici, il cui risultato ha portato alla luce un dato in particolare: quasi 37 mila apparecchiature di diagnostica per immagini che si trovano all’interno degli ospedali pubblici e privati italiani, non sono in linea con le tecnologie attuali esistenti.

In seguito, hanno poi realizzato un’indagine in collaborazione con la Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica e con l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, in cui si riporta che “ha più di 10 anni il 92% dei mammografi convenzionali, il 96% delle Tac, il 91% dei sistemi radiografici fissi convenzionali, l’80,8% delle unità mobili radiografiche convenzionali, il 30,5% delle risonanze magnetiche chiuse a 1-1,5 tesla. Per la gran parte di essi si tratta di un’età troppo alta rispetto al turnover fisiologico reso necessario dall’invecchiamento dei dispositivi e dalla disponibilità di nuove tecnologie.”

Lo slittamento del Pnrr e il ruolo del noleggio operativo

Ciò che emerge da quanto detto nei paragrafi precedenti, è la necessità degli ospedali italiani di rinnovarsi e “abbracciare” la modernizzazione tecnologica, nonostante il ritardo nell’attuazione del Pnrr.

È fondamentale monitorare attentamente la situazione, cercando soluzioni per mitigare eventuali conseguenze negative e garantire che, nonostante lo slittamento, il sistema sanitario italiano possa beneficiare delle tecnologie avanzate nell’ambito diagnostico e terapeutico. 

PnrrUna di queste soluzioni è il Noleggio Operativo Sostenibile offerto da Domorental, che permette di noleggiare un bene e generare di conseguenza diversi vantaggi, senza dover dipendere dagli oneri connessi alla proprietà di un asset. Questo permette alle aziende e agli ospedali di rinnovarsi sempre, noleggiando macchinari che siano sempre in linea con lo sviluppo tecnologico del mercato. 

Abbiamo anche implementato nel nostro core business una politica green, in quanto la sostenibilità per noi è al centro dell’attenzione e i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) sono alla base della nostra filosofia. 

Per questo motivo abbiamo introdotto sul mercato il Renting Zero Carbon, in collaborazione conPnrr Upgreene: Attraverso questo servizio i nostri clienti avranno la possibilità di ottenere delle certificazioni di Carbon Cancelling che attestano le azioni svolte per la compensazione di emissioni di CO2. Il calcolo della Carbon Footprint come strumento di quantificazione e misurazione delle emissioni di gas serra prodotte dall’organizzazione o dai prodotti commercializzati è una fotografia realistica della situazione aziendale, che fornisce dei dati per una valutazione corretta sul reale impegno in termini di criteri ESG.

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