L’Italia non è mai stata tra i Paesi più attrattivi per quanto riguarda gli investimenti che derivano dalle imprese estere. Oggi, però, con la ripresa del turismo post pandemia, abbiamo un’occasione storica per invertire questo trend e rendere più interessante tutto il nostro tessuto economico, partendo proprio da questo settore.

Questa ripresa sembra andare di pari passo con le prospettive positive che riguardano l’industria dell’ospitalità italiana e i prossimi anni fanno sperare in una maggiore evoluzione dell’attrattività del settore.

Queste informazioni derivano da un’indagine svolta de Deloitte che ha coinvolto circa 400 attori che fanno parte del settore alberghiero italiano (a partire dagli investitori, fino ai manager delle varie strutture di spicco). Il sole24ore, riportando i risultati di questa ricerca, scrive: “nel 2022 il mercato alberghiero italiano ha registrato investimenti per circa 1,6 miliardi, poco più della metà del 2019, pari al 15% del volume totale del mercato immobiliare. La prevalenza degli investimenti riguarda il settore luxury, su cui si concentra circa il 70% delle acquisizioni. Inoltre, si rileva un crescente interesse di investitori internazionali, che superano il 60% del totale”.

Perché gli investitori esteri sono pronti a credere negli hotel italiani, rilanciandoli sul mercato? L’Italia, oggi, è considerata una meta molto ambita. Ogni giorno decine e decine di turisti decidono di visitare il nostro Paese e di scoprirne i vari aspetti che lo caratterizzano. Di conseguenza, il settore del turismo risulta in forte crescita (dopo la pandemia, che ha costretto tutto il mondo a stare in casa, la necessità di viaggiare si è fatta sentire maggiormente) e le prospettive future sono positive. 

Gli stessi direttori d’hotel, per esempio, sostengono di essere ottimisti in merito alla crescita dell’occupazione delle camere e dell’Average Daily Rate (vale a dire la tariffa media giornaliera incassata per le camere al netto di tasse, sconti e pasti).

Gli investitori esteri, quindi, non fanno altro che “approfittare” della condizione attuale del nostro Paese.

Le destinazioni più ambite dagli investitori in questo settore, secondo la ricerca svolta da Deloitte, sono le città primarie per l’88%. A seguire le destinazioni di mare (67%), laghi (38%) e montagna (25%). Zone di campagna e in prossimità di destinazioni termali registrano il 17% di interesse da parte degli investitori, mentre le città secondarie soltanto l’8%.

A livello geografico, le zone più interessanti risultano essere quelle del Nord e Centro Italia (principalmente Roma, Milano, Firenze e Venezia), motivo per cui quasi la totalità degli investitori punta sul settentrione. 

A fronte di notizie positive, vi sono però alcuni aspetti che possono frenare questa crescita di cui si sta parlando. L’aumento dei costi energetici e il reperimento di personale qualificato sono le cause principali. 

Uno dei focus dell’indagine è proprio il tema della sostenibilità ambientale, il quale non viene ancora considerato adeguatamente in questo settore, nonostante vi sia la consapevolezza dell’influenza positiva che tali iniziative hanno sulla riduzione dei costi e sulla reputazione. Infatti, per essere competitivi sul mercato, è fondamentale adeguare le strutture e il proprio lavoro ai criteri di sostenibilità.

Il noleggio operativo proposto da Domorental risponde a queste necessità, prima di tutto perché permette di noleggiare un bene di arredo senza acquistarlo, semplicemente pagando un canone fisso periodico. Questo permetterebbe alla struttura di stare al passo con i tempi e, quando necessario, rinnovarsi (noleggiando arredi differenti al termine del precedente noleggio). 

InvestimentiTutte queste operazioni possono essere svolte rispettando il tema della sostenibilità, oggi fondamentale. Noi di Domoental abbiamo integrato nel nostro core business la politica green e il rispetto dei criteri ESG e, grazie alla partnership con Upgreene, abbiamo creato la formula esclusiva del “Renting Zero Carbon”, per cui le attività che scelgono di noleggiare i beni otterranno una certificazione di Carbon Cancelling da poter inserire nel proprio bilancio di sostenibilità.  

Con questa formula di noleggio operativo sostenibile, per le strutture del settore dell’hotellerie sarà possibile rinnovarsi in continuazione, migliorare la propria reputazione sul mercato mostrandosi attente al tema della sostenibilità e, di conseguenza, aumentare la possibilità di investimenti. Le imprese estere saranno a loro volta più propense ad investire nel mercato italiano.

 

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