Il Mercato delle Fonderie Italiane nel 2024

Il settore delle fonderie italiane, fondamentale per l’industria manifatturiera, affronta un 2024 ricco di sfide e opportunità. Già nel 2021, le fonderie italiane avevano lanciato l’allarme sull’aumento dei prezzi delle materie prime e dei noli marittimi, preoccupazioni che persistono.

Roberto Ariotti, presidente di Assofond, ha sottolineato i rischi di un’impennata dell’inflazione che potrebbe colpire l’intera economia, italiana ed europea. La scarsità di materie prime e l’aumento dei costi, aggravati dalla forte domanda orientale, minacciano la capacità produttiva e la ripresa economica.

Sfide attuali e prospettive di mercato

L’Italia, con una forte industria trasformativa ma povera di materie prime, è particolarmente vulnerabile. Le fonderie, occupando una posizione strategica nelle catene del valore, risentono fortemente della situazione. Con rincari che superano il 60%, la capacità di fare scorte è limitata, portando a possibili fermate della produzione.

Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato un decreto legge sulle materie prime, e le fonderie italiane lanciano un appello per la creazione di una filiera europea.

Gli effetti delle sanzioni europee contro la Russia hanno limitato l’importazione di ghisa, fondamentale per la produzione, con un calo previsto delle importazioni dall’Italia da 1,1 milioni di tonnellate nel 2023 a 652.000 tonnellate nel 2025, fino ad azzerarsi dal 2026.

Durante l’assemblea annuale di Assofond a Soave, Fabio Zanardi, presidente di Assofond, ha ribadito l’urgenza di garantire le forniture per l’industria, sottolineando che le alternative alla ghisa russa sono costose e lontane, provenendo principalmente da Sud Africa e Brasile.

Nonostante le difficoltà, le fonderie italiane investono in tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale. L’adozione di tecniche di fusione ecologiche e processi di riciclaggio sono strategie chiave per contenere i costi e rispondere alle richieste di sostenibilità.

Le esportazioni rimangono vitali, con i produttori italiani riconosciuti per l’alta qualità. Le fonderie esplorano anche nuovi mercati in crescita, come le energie rinnovabili e i veicoli elettrici, offrendo potenziali margini di profitto elevati.

Fonderie e noleggio operativo nel 2024

Un ulteriore supporto per le fonderie italiane arriva da Domorental, che offre una formula esclusiva di noleggio operativo chiamata Renting Zero Carbon. Questo servizio, sviluppato in collaborazione con UpGreene, unisce il noleggio operativo al rispetto dei criteri di sostenibilità, includendo un innovativo sistema di certificazione di compensazione ambientale.

Il Renting Zero Carbon permette alle aziende di disporre di beni strumentali attraverso il pagamento di un canone, ottenendo al contempo la certificazione di Carbon Cancelling® per conformarsi alle normative UE sulla compensazione delle emissioni di CO2.

Questo approccio non solo migliora la brand image delle aziende, ma offre anche vantaggi economici significativi, coprendo i costi del servizio di Carbon Footprint senza oneri aggiuntivi per il cliente e fornendo certificati di compensazione ambientale.

Questo modello consente alle aziende di acquisire macchine utensili ad alte prestazioni che operano esclusivamente con fonti di energia rinnovabile, riducendo significativamente le emissioni di carbonio e beneficiando di attrezzature all’avanguardia senza affrontare i costi di acquisto e manutenzione.

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