È indubbio che la società in cui viviamo sia divenuta “più liquida”. 

Flessibilità e mobilità ci costringono a cambiare città e casa a seconda delle esigenze (famiglia, studio, professione).

La nuova richiesta abitativa ha caratteristiche diverse rispetto al passato, deve rispecchiare i nostri desideri ed aspirazioni, che sia in affitto o di proprietà poco importa, l’importante è che sia funzionale al nostro stile di vita.

La ricerca LivingScapes condotta un paio d’anni fa nel corso del Salone del Mobile: Milano Trend Lab sugli stili di vita e dell’abitare contemporaneo enfatizzava proprio questo orientamento che ora è divenuto realtà:  “in un momento storico in cui la dimensione domestica spesso coincide con quella lavorativa, la casa risponde alle nuove necessità di versatilità e multifunzionalità”.

La casa contemporanea deve essere tecnologica, iperconnessa, mutevole. Capace di trasformarsi per adattarsi ad una generazione nomade. Un luogo in cui condividere spazi ed esperienze.

Negli ultimi mesi, architetti di interni si stanno specializzando in soluzioni versatili all’insegna della flessibilità: la cucina sconfina nel living, la sala un’isola modulare da configurare per qualsiasi evenienza.

Il grande passo che le aziende italiane dell’arredamento e del design devono fare per restare competitive e continuare ad  associare un valore aggiunto distintivo ai propri brand.

Progettare e realizzare non soltanto singoli prodotti ma soluzioni di interni.

Le aziende presentano collezioni sempre più complete, che comprendono diversi elementi d’interior, capaci di adattarsi sia a un uso residenziale, sia a un uso pubblico.

Il lavoro non è più confinato ad uno spazio deputato ma basta un letto multi-accessoriato per creare la propria work-station.

Il cambiamento culturale, la mobilità delle famiglie, i cambiamenti demografici, la parcellizzazione delle famiglie hanno causato uno stravolgimento nel comparto abitativo.

A Milano ad esempio vivono centinaia di migliaia di single ed altrettanti condividono unità abitative senza essere legati da alcun vincolo affettivo.

Cambia la composizione della famiglia e cambia anche la casa, cambia la modalità di lavorare e la casa-arredo diventa lo spazio lavorativo anche condiviso

Se la città del XX secolo era fondata sui bisogni, la “città nova” parte dai desideri.

Uno dei modelli abitativi che sta prendendo piede è proprio quello del co-housing, dove si sceglie di condividere degli spazi senza rinunciare alla propria individualità, né ai servizi che offrono determinate zone e alle occasioni di socialità.

Così per cogliere i nuovi orientamenti e i nuovi trend dell’abitare,  Domorental ha modellato un servizio innovativo  che permette ai fornitori, agli arredatori ai rivenditori di proporre alla propria clientela – con partita iva – qualsiasi soluzione legata all’arredo a fronte di un pagamento di un canone per un periodo che può variare dai tre ai cinque anni con la possibilità  al termine, di sostituzione, proroga o riscatto. Il noleggio degli arredi con Domorental è la soluzione vincente.

Insomma flessibilità dell’abitare e dell’arredare.

 

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