Il settore dei formaggi made in Italy ha affrontato con successo le sfide economiche del 2023, emergendo più forte dell’inflazione e dell’incremento dei costi delle materie prime. Con un giro d’affari che ha raggiunto la notevole cifra di 13 miliardi di euro (8 miliardi in Italia e 5 all’Estero) il settore lattiero-caseario italiano ha dimostrato una resilienza straordinaria in un contesto economico globalmente complesso.
Mentre l’inflazione ha inciso pesantemente su molte industrie nel corso del 2023, soprattutto oltreoceano, il comparto dei formaggi italiani ha dimostrato di possedere una stabilità unica. Il suo successo nell’evitare un impatto significativo dell’inflazione è stato attribuito a una combinazione di fattori chiave, tra cui l’innovazione nelle pratiche agricole, una saggia gestione delle risorse e la valorizzazione della tradizione casearia italiana.
L’incremento dei costi delle materie prime è stato un ulteriore ostacolo che molte industrie hanno dovuto affrontare. Tuttavia, il settore lattiero-caseario ha adottato strategie mirate per contenere i costi senza compromettere la qualità del prodotto finale. L’efficienza operativa e l’ottimizzazione delle catene di approvvigionamento sono diventate priorità fondamentali per le aziende del settore.
Il successo dei formaggi italiani nel 2023 non si è limitato al mercato nazionale. Le esportazioni hanno contribuito in modo significativo al giro d’affari complessivo, testimoniando l’apprezzamento internazionale per la ricchezza e la varietà dei formaggi italiani. Sono state registrate, infatti, performance positive derivate dall’export che ha consentito di compensare il rallentamento dei consumi interni.
Alcuni dati del settore Caseario e dei formaggi
Secondo quanto emerge dai dati elaborati da Assolatte, per Food24, “la produzione complessiva di latte in Italia nel 2023 si è confermata sui livelli dell’anno precedente a quota 13 milioni di tonnellate, in leggero calo rispetto al 2022.
In Europa, la maggiore produzione è avvenuta in Olanda, Germania e Polonia e ha portato a registrare un incremento del 0.6%. In Italia, invece, la produzione è sempre più concentrata in Lombardia, unica regione a riportare un segno più (+1%).”
La produzione casearia è in crescita: ha superato quota 1,2 milioni di tonnellate di formaggi di latte bovino (in aumento rispetto al 2022). Aggiungendo anche le produzioni bufaline, ovine e caprine, la cifra aumenta a 1,33 milioni di tonnellate. Di queste appena elencate, circa 600 mila tonnellate vengono esportate.
L’Italia si trova al terzo posto tra i principali produttori caseari europei, subito dopo la Germania e la Francia: il Gorgonzola ha chiuso l’anno con una crescita che si aggira intorno al 3%, il Pecorino Romano ha registrato un aumento di oltre il 10% e il Grana Padano invece ha visto una crescita del 5% circa.
La categoria più importante di questo settore, secondo gli studi riportati da Assolatte, è quella dei formaggi freschi e spalmabili (occupa circa il 48%). Il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano invece registrato percentuali più basse (intorno al 30%), anche se rappresentano una buona parte del volume delle vendite.
I dati sono ottimisti anche per quanto riguarda le esportazioni, per cui abbiamo visto che si stima un giro d’affari di circa 5 milioni di euro. Il formaggio italiano più esportato in assoluto è la mozzarella, ma hanno registrato performance positive anche la burrata, la ricotta e il mascarpone.
Niente da aggiungere su Grana Padano e Parmigiano Reggiano, la cui vendita all’estero si conferma essere estremamente significativa.
Innovazione e Valorizzazione della Qualità nel settore dei formaggi: il ruolo di Domorental
Una delle chiavi del successo del comparto italiano nel 2023 è stata l’innovazione continua. Le aziende hanno investito nella ricerca e nello sviluppo di nuove varietà di formaggi, rispondendo alle mutevoli preferenze dei consumatori e alle tendenze di mercato. La diversificazione dell’offerta ha consentito al settore di mantenere un appeal crescente, sia sul mercato interno che su scala internazionale.
La qualità intrinseca dei formaggi italiani, spesso legata alle antiche tradizioni e alle metodologie di produzione artigianale, è stata valorizzata come un elemento distintivo. Questa enfasi sulla qualità ha permesso ai formaggi italiani di mantenere una posizione di prestigio sui mercati globali, nonostante le sfide economiche.
La modernizzazione delle pratiche agricole e di produzione ha consentito alle aziende di ottenere una maggiore efficienza senza compromettere la qualità. L’implementazione di tecnologie avanzate, come l’automazione nei processi di lavorazione e il monitoraggio digitale della produzione, ha contribuito a garantire standard elevati e costanza nella qualità. Questo approccio innovativo ha anche permesso una gestione più accurata delle risorse, riducendo gli sprechi e migliorando la sostenibilità ambientale.
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