Nel mondo moderno, l’agricoltura non è più quella attività tradizionale che si svolgeva con mezzi rudimentali e basata solo sull’esperienza e la sensibilità dei contadini. Oggi, l’agricoltura si è trasformata in un settore altamente tecnologico grazie all’impiego dell’Agritech e del Big Data. Questa sinergia tra agricoltura e tecnologia sta portando una vera e propria rivoluzione digitale nel campo agricolo, con enormi benefici sia per i produttori che per i consumatori.
Cos’è l’Agritech?
L’Agritech è un termine che deriva dall’unione di “agricoltura” e “tecnologia”. Rappresenta l’uso e l’applicazione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT), i droni, i sensori, la robotica e altro ancora, per migliorare l’efficienza, la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura. L’obiettivo principale dell’Agritech è quello di ottimizzare le operazioni agricole, ridurre gli sprechi e minimizzare l’impatto ambientale.
Il settore agritech in Italia ha fatto grandi progressi nel corso degli ultimi anni, e nel 2024 si prospetta un anno ancora più importante per questo settore in continua evoluzione. L’agricoltura sta diventando sempre più tecnologica, e l’Agritech sta diventando una delle industrie più importanti del paese.
Questa crescita è agevolata dal progresso costante che è avvenuto all’interno dei mercati internazionali, con l’Italia che si ritrova ad essere al quarto posto nella classifica mondiale. Ma è dovuto soprattutto dal mercato interno, il quale oggi raggiunge i nuovi massimi di sempre (si tratta di due miliardi oltre ai livelli che si sono registrati nel 2019).
L’industria italiana delle macchine agricole è riuscita ad uscire rafforzata dalla crisi sanitaria causata dal periodo storico appena trascorso, mostrandosi più “forte” di molti altri Paesi competitors. L’implementazione della tecnologia, tra le altre, è sicuramente una mossa vincente.
Anche gli agricoltori italiani sono ben consapevoli dell’importanza di questa leva tecnologica in agricoltura che rappresenta un’importante opportunità di sviluppo, favorendo la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni.
Negli ultimi anni, in Italia, gli investimenti in tecnologie di Agricoltura 4.0 sono esplosi, passando da un fatturato di 540 milioni di euro nel 2019 agli 1,3 miliardi nel 2020, fino ad arrivare a 1,6 miliardi nel 2021.
L’obiettivo è quello di supportare l’imprenditore agricolo nel prendere decisioni che ottimizzino i rendimenti aziendali in termini di maggiore produttività in chiave rigorosamente sostenibile.
In Italia aumentano sempre più le superfici coltivate con strumenti di Agricoltura 4.0, che nel 2021 hanno toccato il 6% del totale, il doppio dell’anno precedente.
Il 60% degli agricoltori italiani oggi utilizza almeno una soluzione di Agricoltura 4.0, +4% rispetto al 2020 e oltre 4 su 10 ne utilizzano almeno due, in particolare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine. L’Italia è tra i primi dieci paesi al mondo per numero di startup innovative in agricoltura.
Il ruolo della tecnologia e dei Big Data nell’Agritech e come stanno trasformando il mondo dell’agricoltura
Nel contesto attuale, in cui l’agricoltura deve non solo garantire produzioni efficaci ed efficienti ma anche assicurare sostenibilità ambientale e affrontare le sfide del cambiamento climatico, l’Agritech emerge come una soluzione chiave. La sua promessa è quella di integrare le più recenti innovazioni tecnologiche nel settore agricolo, permettendo una produzione alimentare più sostenibile, resiliente ed efficiente.
Il Big Data, ovvero l’analisi e l’utilizzo di grandi quantità di dati, svolge un ruolo cruciale nell’Agritech. Ogni giorno, le attività agricole generano enormi quantità di dati provenienti da sensori installati nei campi, macchinari agricoli connessi, stazioni meteorologiche, sistemi di irrigazione e molto altro ancora. Tutti questi dati vengono raccolti, elaborati e analizzati per estrarre informazioni preziose che aiutano i coltivatori a prendere decisioni più informate e strategiche.
I principali trend che si sono sviluppati in questo ambito nel 2023 e che si svilupperanno anche nel 2024 si basano sull’Intelligenza Artificiale (IA), Soluzioni Software, Automazione e Robotica.
Alcuni esempi di come la tecnologia e il mondo dei big data stanno trasformando l’agricoltura:
- Agricoltura di precisione: Grazie al monitoraggio e all’analisi dei dati raccolti dai sensori, i coltivatori possono adottare una tecnica chiamata “agricoltura di precisione”. Questo approccio consente di ottimizzare l’uso delle risorse, come l’acqua e i fertilizzanti, riducendo gli sprechi e massimizzando i rendimenti delle colture.
- Previsione delle condizioni atmosferiche: L’analisi dei dati meteorologici in tempo reale consente ai coltivatori di prendere decisioni tempestive riguardo all’irrigazione, alla protezione delle colture e all’organizzazione delle attività agricole in base alle previsioni del tempo.
- Gestione delle colture: Il monitoraggio costante delle colture attraverso droni e sensori permette di rilevare tempestivamente eventuali problemi, come malattie o carenze nutritive, consentendo di intervenire prontamente e prevenire danni significativi.
- Logistica e catena di approvvigionamento: L’uso del Big Data aiuta a ottimizzare la logistica e la catena di approvvigionamento, migliorando la tracciabilità dei prodotti agricoli dalla produzione al consumatore finale. Ciò riduce gli sprechi e aumenta l’efficienza complessiva della filiera.
- Sostenibilità ambientale: Attraverso l’analisi dei dati, gli agricoltori possono implementare pratiche agricole sostenibili e ridurre l’impatto ambientale delle loro attività, contribuendo alla tutela dell’ambiente.
La robotica evolutiva rilancia l’industria agricola
La robotica evolutiva, con la sua fusione di principi biologici e tecnologia, ha rivoluzionato l’agricoltura. Questo campo innovativo ha introdotto un nuovo modo di concepire e applicare la robotica, consentendo ai robot di imparare, adattarsi e migliorare nel tempo.
Nel settore agricolo, questa evoluzione ha portato a cambiamenti significativi. I robot evolutivi sono stati impiegati per automatizzare una vasta gamma di compiti, come la semina, l’irrigazione e la raccolta delle colture. Questa automazione non solo ha aumentato l’efficienza ma ha anche ridotto la dipendenza dalla manodopera umana.
Un aspetto cruciale è la capacità di adattamento dei robot alle esigenze specifiche delle diverse colture. Possono essere programmati per fornire cure personalizzate o per adattarsi a diversi livelli di maturazione durante la raccolta, massimizzando così il rendimento.
Quale saranno le tendenze di settore nel 2024?
La domanda di tecnologie per l’agricoltura è elevata, ma ancora una quota importante viene soddisfatta attraverso acquisti di macchine di seconda o terza mano, ormai considerate quasi obsolete. Serve quindi che vi sia una svolta e che vengano agevolati gli acquisti di macchinari di ultima generazione per poter registrare un vero e proprio salto di qualità. Ma l’attenzione del settore sembra già orientata in quella direzione.
Tra le tendenze che si prevede caratterizzeranno il settore Agritech in Italia nel 2024 ci saranno sicuramente l’automazione delle attività agricole, l‘uso di droni per il monitoraggio dei campi e l’analisi dei dati, l‘intelligenza artificiale per la previsione delle rese e la gestione dei raccolti, e l’uso di tecnologie sostenibili per ridurre l’impatto ambientale delle attività agricole.
L’obiettivo del 2024 è migliorare la sostenibilità, utilizzando per esempio mezzi elettrici ma anche sensori, stazioni meteo e droni. A questo proposito, secondo quanto riportato in un articolo de Il Sole 24 Ore, in tutte le Regioni si è messa in moto la macchina per poter accedere agli incentivi destinati dal Pnrr, allo svecchiamento dei mezzi agricoli e all’implementazione di soluzioni agritech nelle varie aziende.
Attualmente, sul piatto ci sono circa 400 milioni di euro destinati all’acquisto di trattori elettrici e a biometano (con conseguente rottamazione dei veicoli più inquinanti), all’utilizzo di strumenti per l’agricoltura di precisione e all’introduzione di dispositivi che permettano di innalzare il livello di sostenibilità dei processi produttivi.
Nell’articolo si legge che “la mappatura regionale dei 400 milioni delineata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza vede in pole position la Puglia, con 47.6 milioni di euro, seguita dalla Sicilia (44,2 milioni), la Sardegna (30,3 milioni) e l’Emilia Romagna (29,1 milioni). Le regioni che beneficeranno delle quote minori sono la Valle d’Aosta, la Liguria e il Friuli Venezia Giulia. Tutte le quote sono state interamente allocate”.
Sarà interessante capire quale sarà la risposta da parte della platea agricola a cui sono stati indirizzati i bandi.
Tuttavia, ci saranno anche sfide da affrontare per il settore agritech in Italia. Ad esempio, l’accesso alle tecnologie avanzate potrebbe essere difficoltoso per alcune aziende agricole, soprattutto per quelle di piccole e medie dimensioni. Inoltre, l’innovazione tecnologica richiederà investimenti significativi, e sarà importante che le aziende agricole italiane abbiano accesso a finanziamenti adeguati per sviluppare le loro attività. Infine, è necessario fare in modo che le nuove tecnologie, l’agricoltura e tutto ciò che riguarda l’industria alimentare del futuro, siano in grado di essere sempre più sostenibili. Questo perché le normative sono sempre più stringenti e gli stessi consumatori sono sempre più attenti a questa tematica.
L’agritech con il noleggio operativo sostenibile
L’agritech sta rivoluzionando l’industria agricola, offrendo soluzioni innovative per aumentare la produttività, ridurre i costi e migliorare la sostenibilità. Il settore dell’agritech sta crescendo rapidamente, con nuove tecnologie che emergono continuamente.
Ma come potrebbe essere combinato con il noleggio operativo?
Il noleggio operativo è una forma di finanziamento che consente alle aziende di noleggiare attrezzature, macchinari e veicoli a lungo termine senza dover effettuare grandi investimenti iniziali. Questa opzione di finanziamento potrebbe essere applicata anche all’agricoltura, consentendo agli agricoltori di accedere alle tecnologie più avanzate.
Un settore fortemente innovativo come quello dell’agritech ha sicuramente bisogno di un alleato importante come il noleggio operativo proposto da Domorental. Grazie alla collaborazione con Upgreene, abbiamo creato la formula esclusiva del “Renting Zero Carbon” per cui le attività che scelgono di noleggiare i beni otterranno una certificazione di Carbon Cancelling da poter inserire nel proprio bilancio di sostenibilità.
Tramite il noleggio operativo, le industrie potranno aggiornarsi ed attrezzarsi senza dover immobilizzare somme importanti in un momento così delicato. Con questa formula innovativa di noleggio operativo sostenibile, si potranno sviluppare una serie di attività mantenendo però alta l’attenzione sulla tematica green e sul rispetto dei criteri ESG, oggi fondamentale.
Quali tecnologie utili?
L’agritech e il noleggio operativo potrebbero essere combinati per aiutare gli agricoltori a diventare più efficienti e sostenibili.
Ad esempio, l’uso di droni per la raccolta di dati e l’elaborazione delle immagini può aiutare gli agricoltori a prendere decisioni migliori sulle colture, come la scelta delle specie più adatte, la gestione delle malattie e la fertilizzazione.
Inoltre, i sensori intelligenti possono essere utilizzati per monitorare la qualità dell’acqua e del suolo, contribuendo a una gestione più efficiente delle risorse idriche e dei fertilizzanti. L’agritech può anche aiutare a ridurre l’uso di pesticidi e erbicidi, migliorando la sostenibilità dell’agricoltura.
Il noleggio operativo Domorental è una soluzione altamente innovativa e flessibile
Una formula capace di aiutare il settore dell’agricoltura, bisognoso oggi più che mai di investire in attrezzature, arredi, tecnologie. Il tutto, in modo sostenibile e sicuro.
La convenienza di un contratto di noleggio operativo risiede nella possibilità di utilizzare un bene strumentale a carattere temporaneo, senza investire nel suo acquisto. Il locatore, in cambio, riceve il pagamento di un canone periodico, che può includere anche le spese di gestione e manutenzione del bene stesso.
Per maggiori informazioni e per parlare con un esperto contattaci