Nel mondo moderno, l’agricoltura non è più quella attività tradizionale che si svolgeva con mezzi rudimentali e basata solo sull’esperienza e la sensibilità dei contadini. Oggi, l’agricoltura si è trasformata in un settore altamente tecnologico grazie all’impiego dell’Agritech e del Big Data. Questa sinergia tra agricoltura e tecnologia sta portando una vera e propria rivoluzione digitale nel campo agricolo, con enormi benefici sia per i produttori che per i consumatori.

Cos’è l’Agritech?

L’Agritech è un termine che deriva dall’unione di “agricoltura” e “tecnologia”. Rappresenta l’uso e l’applicazione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT), i droni, i sensori, la robotica e altro ancora, per migliorare l’efficienza, la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura. L’obiettivo principale dell’Agritech è quello di ottimizzare le operazioni agricole, ridurre gli sprechi e minimizzare l’impatto ambientale.

Il settore agritech in Italia ha fatto grandi progressi nel corso degli ultimi anni, e nel 2023 si prospetta un anno ancora più importante per questo settore in continua evoluzione. L’agricoltura sta diventando sempre più tecnologica, e l’agritech sta diventando una delle industrie più importanti del paese.

Questa crescita è agevolata dal progresso costante che è avvenuto all’interno dei mercati internazionali, con l’Italia che si ritrova ad essere al quarto posto nella classifica mondiale. Ma è dovuto soprattutto dal mercato interno, il quale oggi raggiunge i nuovi massimi di sempre (si tratta di due miliardi oltre ai livelli che si sono registrati nel 2019).

L’industria italiana delle macchine agricole è riuscita ad uscire rafforzata dalla crisi sanitaria causata dal periodo storico appena trascorso, mostrandosi più “forte” di molti altri Paesi competitors. L’implementazione della tecnologia, tra le altre, è sicuramente una mossa vincente.

Anche gli agricoltori italiani sono ben consapevoli dell’importanza di questa leva tecnologica in agricoltura che rappresenta un’importante opportunità di sviluppo, favorendo la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni.

Negli ultimi anni, in Italia, gli investimenti in tecnologie di Agricoltura 4.0 sono esplosi, passando da un fatturato di 540 milioni di euro nel 2019 agli 1,3 miliardi nel 2020, fino ad arrivare a 1,6 miliardi nel 2021 con un

L’obiettivo è quello di supportare l’imprenditore agricolo nel prendere decisioni che ottimizzino i rendimenti aziendali in termini di maggiore produttività in chiave rigorosamente sostenibile.

In Italia aumentano sempre più le superfici coltivate con strumenti di Agricoltura 4.0, che nel 2021 hanno toccato il 6% del totale, il doppio dell’anno precedente.

Il 60% degli agricoltori italiani utilizza almeno una soluzione di Agricoltura 4.0, +4% rispetto al 2020 e oltre 4 su 10 ne utilizzano almeno due, in particolare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine.L’Italia è tra i primi dieci paesi al mondo per numero di startup innovative in agricoltura.

Il Ruolo del Big Data nell’Agritech

Il Big Data, ovvero l’analisi e l’utilizzo di grandi quantità di dati, svolge un ruolo cruciale nell’Agritech. Ogni giorno, le attività agricole generano enormi quantità di dati provenienti da sensori installati nei campi, macchinari agricoli connessi, stazioni meteorologiche, sistemi di irrigazione e molto altro ancora. Tutti questi dati vengono raccolti, elaborati e analizzati per estrarre informazioni preziose che aiutano i coltivatori a prendere decisioni più informate e strategiche.

Come il Big Data sta Trasformando l’Agricoltura

  1. Agricoltura di precisione: Grazie al monitoraggio e all’analisi dei dati raccolti dai sensori, i coltivatori possono adottare una tecnica chiamata “agricoltura di precisione”. Questo approccio consente di ottimizzare l’uso delle risorse, come l’acqua e i fertilizzanti, riducendo gli sprechi e massimizzando i rendimenti delle colture.
  2. Previsione delle condizioni atmosferiche: L’analisi dei dati meteorologici in tempo reale consente ai coltivatori di prendere decisioni tempestive riguardo all’irrigazione, alla protezione delle colture e all’organizzazione delle attività agricole in base alle previsioni del tempo.
  3. Gestione delle colture: Il monitoraggio costante delle colture attraverso droni e sensori permette di rilevare tempestivamente eventuali problemi, come malattie o carenze nutritive, consentendo di intervenire prontamente e prevenire danni significativi.
  4. Logistica e catena di approvvigionamento: L’uso del Big Data aiuta a ottimizzare la logistica e la catena di approvvigionamento, migliorando la tracciabilità dei prodotti agricoli dalla produzione al consumatore finale. Ciò riduce gli sprechi e aumenta l’efficienza complessiva della filiera.
  5. Sostenibilità ambientale: Attraverso l’analisi dei dati, gli agricoltori possono implementare pratiche agricole sostenibili e ridurre l’impatto ambientale delle loro attività, contribuendo alla tutela dell’ambiente.

Quale saranno le tendenze di settore nel 2023?

La domanda di tecnologie per l’agricoltura è elevata, ma ancora una quota importante viene soddisfatta attraverso acquisti di macchine di seconda o terza mano, ormai considerate quasi obsolete. Serve quindi che vi sia una svolta e che vengano agevolati gli acquisti di macchinari di ultima generazione per poter registrare un vero e proprio salto di qualità. Ma l’attenzione del settore sembra già orientata in quella direzione.

Tra le tendenze che caratterizzeranno il settore agritech in Italia nel 2023 ci saranno sicuramente l’automazione delle attività agricole, l‘uso di droni per il monitoraggio dei campi e l’analisi dei dati, l‘intelligenza artificiale per la previsione delle rese e la gestione dei raccolti, e l’uso di tecnologie sostenibili per ridurre l’impatto ambientale delle attività agricole.

In Italia, la rivoluzione digitale in questo settore, si sta rivelando essere fondamentale. Durante il corso dell’edizione 2023 dell’Agrifood Summit, un appuntamento annuale organizzato da Il Sole 24 Ore, hanno annunciato che oggi circa il 70% delle aziende agricole italiane usufruisce di app e sistemi smart.

Le potenzialità sono infinite: si possono anticipare o posticipare gli acquisti di determinate materie prime o, per esempio, è possibile stimare i danni causati da crisi climatiche e calcolare i vari rimborsi che spettano agli agricoltori.

Inoltre, ci saranno molte opportunità per le aziende agricole italiane di sviluppare nuovi mercati e di aumentare la propria competitività grazie all’uso delle tecnologie dell’agritech. Ad esempio, le soluzioni di tracciabilità e di certificazione dei prodotti agricoli potranno consentire alle aziende italiane di esportare i loro prodotti in paesi che richiedono standard di qualità molto elevati.

Tuttavia, ci saranno anche sfide da affrontare per il settore agritech in Italia. Ad esempio, l’accesso alle tecnologie avanzate potrebbe essere difficoltoso per alcune aziende agricole, soprattutto per quelle di piccole e medie dimensioni. Inoltre, l’innovazione tecnologica richiederà investimenti significativi, e sarà importante che le aziende agricole italiane abbiano accesso a finanziamenti adeguati per sviluppare le loro attività. Infine, è necessario fare in modo che le nuove tecnologie, l’agricoltura e tutto ciò che riguarda l’industria alimentare del futuro, siano in grado di essere sempre più sostenibili. Questo perchè le normative sono sempre più stringenti e gli stessi consumatori sono sempre più attenti a questa tematica.

L’agritech con il noleggio operativo sostenibile

L’agritech sta rivoluzionando l’industria agricola, offrendo soluzioni innovative per aumentare la produttività, ridurre i costi e migliorare la sostenibilità. Il settore dell’agritech sta crescendo rapidamente, con nuove tecnologie che emergono continuamente.

Ma come potrebbe essere combinato con il noleggio operativo?

Il noleggio operativo è una forma di finanziamento che consente alle aziende di noleggiare attrezzature, macchinari e veicoli a lungo termine senza dover effettuare grandi investimenti iniziali. Questa opzione di finanziamento potrebbe essere applicata anche all’agricoltura, consentendo agli agricoltori di accedere alle tecnologie più avanzate.

agritechUn settore fortemente innovativo come quello dell’agritech ha sicuramente bisogno di un alleato importante come il noleggio operativo proposto da Domorental. Grazie alla collaborazione con Upgreene, abbiamo creato la formula esclusiva del “Renting Zero Carbon” per cui le attività che scelgono di noleggiare i beni otterranno una certificazione di Carbon Cancelling da poter inserire nel proprio bilancio di sostenibilità.

Tramite il noleggio operativo, le industrie potranno aggiornarsi ed attrezzarsi senza dover immobilizzare somme importanti in un momento così delicato. Con questa formula innovativa di noleggio operativo sostenibile, si potranno sviluppare una serie di attività mantenendo però alta l’attenzione sulla tematica green e sul rispetto dei criteri ESG, oggi fondamentale.

Quali tecnologie utili?

L’agritech e il noleggio operativo potrebbero essere combinati per aiutare gli agricoltori a diventare più efficienti e sostenibili.

Ad esempio, l’uso di droni per la raccolta di dati e l’elaborazione delle immagini può aiutare gli agricoltori a prendere decisioni migliori sulle colture, come la scelta delle specie più adatte, la gestione delle malattie e la fertilizzazione.

Inoltre, i sensori intelligenti possono essere utilizzati per monitorare la qualità dell’acqua e del suolo, contribuendo a una gestione più efficiente delle risorse idriche e dei fertilizzanti. L’agritech può anche aiutare a ridurre l’uso di pesticidi e erbicidi, migliorando la sostenibilità dell’agricoltura.

Il noleggio operativo Domorental è una soluzione altamente innovativa e flessibile

Una formula capace di aiutare il settore dell’agricoltura, bisognoso oggi più che mai di investire in attrezzature, arredi, tecnologie. Il tutto, in modo sostenibile e sicuro.

La convenienza di un contratto di noleggio operativo risiede nella possibilità di utilizzare un bene strumentale a carattere temporaneo, senza investire nel suo acquisto. Il locatore, in cambio, riceve il pagamento di un canone periodico, che può includere anche le spese di gestione e manutenzione del bene stesso.

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