Il settore chimico in Italia è sempre stato un pilastro dell’economia, contribuendo in modo significativo alla produzione industriale e all’occupazione.

L’economia italiana ha sperimentato una crescita costante nel 2023, con un impatto positivo sul settore chimico. La domanda interna e le esportazioni stanno guidando la produzione chimica, con aziende che cercano di capitalizzare su questa dinamica favorevole.

Il comparto chimico italiano nel 2024 sta invece subendo un calo, in linea con la tendenza al ribasso dell’indice EURO STOXX Chemicals.

L’indice del settore scende a 36.425,92 punti, registrando una diminuzione di 340,44 punti rispetto alla chiusura precedente. Anche il settore chimico europeo mostra un andamento debole, con una leggera flessione rispetto alla chiusura precedente, attestandosi a 1.530,37 punti dopo un’apertura a 1.537,62.

Nel 2023, l’industria chimica italiana, che conta oltre 2.800 aziende e impiega circa 112 mila addetti altamente qualificati, ha raggiunto un valore produttivo di 67 miliardi di euro, con un export di quasi 40 miliardi. La chimica, quinta industria per importanza nel Paese, è un fornitore strategico per tutte le filiere economiche: i suoi prodotti costituiscono componenti essenziali nel 95% dei manufatti, sia di uso quotidiano che per applicazioni chiave nella transizione ecologica, come batterie, pale eoliche e pannelli solari. A livello continentale, la filiera chimica è fortemente integrata, e l’Italia si conferma il terzo produttore europeo dopo Germania e Francia.

Nel 2024 si è osservato un arresto della caduta della produzione chimica in Italia, con un aumento dello 0,9% nel periodo gennaio-agosto rispetto all’anno precedente, favorito da una normalizzazione delle scorte dei clienti dopo un forte decumulo avvenuto nel 2023. La chimica di base, pur mostrando segnali di ripresa, rimane su livelli produttivi nettamente inferiori a quelli del 2021 (-15%). Al contrario, il settore cosmetico prosegue la sua crescita, registrando un +9% rispetto allo stesso anno.

“Senza chimica non c’è industria: i prodotti chimici sono componenti essenziali nel 95% dei manufatti di uso quotidiano o di applicazioni strategiche per la transizione, come batterie e pannelli solari,” afferma Francesco Buzzella, presidente di Federchimica. “La transizione ecologica richiederà non meno, ma più chimica,” conclude.

Il settore chimico, tradizionalmente associato a impatti ambientali e sociali negativi, sta attraversando una trasformazione significativa, impegnandosi attivamente sul fronte della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Le aziende chimiche stanno riconoscendo sempre più la necessità di integrare pratiche sostenibili nelle loro operazioni, rispondendo alle crescenti preoccupazioni ambientali e alle aspettative della società. Ecco alcuni aspetti in cui la chimica si sta impegnando per affrontare le sfide della sostenibilità:

  • Riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale: Le aziende chimiche stanno investendo in tecnologie e processi innovativi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, nonché il consumo di risorse naturali. L’adozione di pratiche di produzione più efficienti ed eco-sostenibili è diventata una priorità, contribuendo a mitigare l’impatto ambientale complessivo del settore.

 

  • Economia circolare: La transizione verso un modello di economia circolare è un obiettivo chiave nel settore chimico. Le aziende stanno cercando di ridurre gli sprechi, promuovere il riciclo e sviluppare nuovi processi che consentano di riutilizzare materiali e risorse. L’approccio circolare favorisce una gestione più sostenibile delle risorse e riduce la dipendenza da materie prime vergini.

 

  • Innovazione verde: Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono sempre più orientati verso l’innovazione verde nel settore chimico. Ciò include lo sviluppo di nuovi materiali sostenibili, processi produttivi meno impattanti e tecnologie avanzate che riducono l’uso di sostanze chimiche pericolose. L’obiettivo è migliorare le prestazioni del settore senza compromettere l’ambiente.

 

  • Responsabilità sociale: Le aziende chimiche stanno adottando pratiche aziendali socialmente responsabili, impegnandosi a migliorare le condizioni di lavoro, promuovere la diversità e l’inclusione, e contribuire alle comunità locali. Programmi di responsabilità sociale d’impresa, iniziative di formazione e progetti di sviluppo comunitario sono diventati parte integrante delle strategie aziendali.

 

  • Trasparenza e comunicazione: La trasparenza è diventata una priorità per le aziende chimiche impegnate nella sostenibilità. Molte di esse stanno pubblicando relazioni dettagliate sulle loro prestazioni ambientali, sociali ed economiche, consentendo una maggiore accountability e fornendo informazioni chiare agli stakeholder, inclusi consumatori, investitori e organizzazioni non governative.

 

  • Adesione a standard e certificazioni: Per dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità, molte aziende chimiche cercano la certificazione da parte di organismi riconosciuti, aderendo a standard ambientali e sociali. Questo contribuisce a garantire che le pratiche sostenibili siano implementate in modo coerente e verificabile.

I vantaggi del noleggio operativo per il settore chimico

1. Aggiornamento tecnologico continuo: Il settore chimico è fortemente dipendente dalla tecnologia e dall’innovazione. Il noleggio operativo consente alle aziende di accedere a strumentazioni e attrezzature all’avanguardia senza dover affrontare costi iniziali elevati. In questo modo, le aziende chimiche possono mantenere le proprie operazioni allineate agli ultimi sviluppi tecnologici senza dover investire in nuove attrezzature di proprietà.

2. Flessibilità operativa: Il noleggio operativo offre una maggiore flessibilità operativa rispetto all’acquisto diretto. Le aziende chimiche possono noleggiare attrezzature per periodi specifici in base alle loro esigenze, evitando così di impegnarsi in investimenti a lungo termine che potrebbero diventare obsoleti. Questa flessibilità è particolarmente utile in un settore che può essere soggetto a fluttuazioni della domanda e dei mercati.

3. Ottimizzazione delle risorse finanziarie: Il noleggio operativo permette alle aziende di evitare un investimento iniziale significativo, preservando il capitale per altri utilizzi strategici come la ricerca e lo sviluppo, l’implementazione di pratiche sostenibili o la gestione di imprevisti finanziari. In questo modo, le risorse finanziarie possono essere ottimizzate per massimizzare il valore complessivo dell’azienda.

4. Gestione semplificata delle attrezzature: Il noleggio operativo semplifica la gestione delle attrezzature. Le aziende non devono preoccuparsi della manutenzione a lungo termine, in quanto molte responsabilità legate alle attrezzature possono essere trasferite al locatore. Questo riduce il carico di lavoro operativo per le aziende chimiche, consentendo loro di concentrarsi maggiormente sulle proprie attività principali.

5. Adattabilità a cicli economici: Poiché il noleggio operativo offre una maggiore flessibilità, le aziende chimiche possono adattare le loro attrezzature e le risorse alle fluttuazioni dei cicli economici. In periodi di crescita, è possibile ampliare rapidamente le operazioni attraverso nuovi noleggi, mentre in periodi di riduzione della domanda, le aziende possono ridurre o riconfigurare facilmente il loro parco attrezzature senza dover affrontare perdite finanziarie legate all’acquisto diretto.

In conclusione, il noleggio operativo offre un modello finanziario flessibile, che può essere particolarmente vantaggioso per il settore chimico. Consentendo alle aziende di adottare tecnologie all’avanguardia, ottimizzare le risorse finanziarie e mantenere una maggiore flessibilità operativa, il noleggio operativo può contribuire al successo e alla sostenibilità delle operazioni nel settore chimico.

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