Affitti brevi: un mercato in fermento
Il mercato degli affitti brevi è in grande fermento, dato che si stanno verificando contemporaneamente tre condizioni perfette:
- I tassi sui mutui sono ai minimi;
- I prezzi delle case sono scesi del 20-30% dai picchi del 2007-2008;
- I prezzi degli affitti stanno salendo perché sta aumentando la quota della popolazione che non è in grado di comprare casa e che quindi è costretta a indirizzarsi verso il canone.
Inoltre, la società sta diventando più liquida, è in aumento il numero di chi per scelta preferisce l’affitto alla proprietà. Sommando questi tre fattori, si deduce che oggi investire in un immobile con l’idea di metterlo a reddito, se fatto con criterio, può portare alla creazione di una rendita.
Short Term Rental, una crescita annua del 10%
AirBnb ha chiuso il 2018 con arrivi in aumento in doppia cifra nelle principali piazze italiane, come Roma +19%, Milano e Venezia +18% e Firenze +11%
Sono almeno 500 mila gli italiani che affittano con questa formula, riuscendo a guadagnare fino al 10% in più rispetto ad un affitto tradizionale. Quello del posto letto è un concetto ormai superato. Oggi, il cittadino vuole la casa vacanza. Così lo short term rental cresce del 10% l’anno. Quello del posto letto è un concetto ormai superato. Oggi, il cittadino vuole la casa vacanza. Così lo short term rental cresce del 10% l’anno.
Ad oggi corrisponde solo ad una tendenza ma nei prossimi anni, con tutta probabilità sarà la normalità: viaggiare, lavorare, vivere e usufruire dei servizi di diversi e molteplici centri urbani nel corso dell’anno, affittando un appartamento in loco per un breve periodo di tempo.
Secondo alcuni studi condotti dal Sole 24 Ore, sarebbero tre le variabili che spingono la redditività degli affitti brevi nelle grandi città italiane:
- Stile ricercato
- Dimensione giusta
- Zona centrale
Fattori che portano a raddoppiare o triplicare le locazioni “lunghe” (il classico contratto 4+4).
Un monolocale a Roma, nelle vicinanze della stazione Termini, si può affittare a 85 € a notte, contro un canone mensile di 800 €. Considerando il tasso di occupazione dell’appartamento, le imposte e le altre spese a carico del proprietario, si arriva ad un rendimento di 469 € con la formula lunga e 1059 € con quella breve. Per un bilocale all’interno delle mura fiorentine, con vista sull’Arno, il divario è ancora più netto: da 521 a 1.818 euro al mese. Per un bilocale nei pressi dello stadio, restando sempre a Firenze, vince chiaramente l’affitto 4+4 (523€ al mese contro i 325€). Qui a crollare è la redditività del breve, sia come prezzo a notte che come occupazione.
Secondo l’elaborazione del Sole 24 Ore, in centro città l’affitto breve funziona di più.
Canoni di pernottamento ancora in salita, specialmente nelle città più calde. Dormire in 40 mq nel 2018 costava 105 € a Roma, 111 a Milano e 102 a Firenze. Molte case di pregio vengono, infatti, vendute a cifre che superano i diecimila euro al mq, ma affittarle costa meno, quanto una cena al ristorante. Con 73 € a persona, ad esempio, si può affittare un appartamento per weekend nel Bosco verticale, gioiello simbolo del Progetto Porta Nuova di Milano.
L’affitto breve, infatti, consente di azzerare la morosità ma deve anche fare i conti con il tasso di occupazione e con maggiori costi: dalle utenze alle commissioni al gestore, fino alla tassa rifiuti.
Quello degli affitti brevi è un comparto che sta acquistando una rilevanza economica crescente, innescando redditività e vantaggi per tutti gli attori della filiera: dai proprietari delle case ai gestori, dai distributori agli utilizzatori finali.
Opportunità di business e agevolazioni legate allo short term rental
Per far sì che un alloggio possa essere ben “venduto”, deve rendersi appetibile sul mercato, presentando uno stile ricercato oltre ad essere stato rinnovato di recente.
Un arredo di qualità genera un incremento di redditività che può arrivare anche ad un +12% sul canone senza contare l’obsolescenza che viene naturalmente allungata di almeno tre anni e la fidelizzazione della clientela finale che si alza notevolmente così come i feedback positivi che si riceveranno.
Domorental è l’interlocutore più qualificato nel mercato degli affitti “a breve” in grado di raccordare le esigenze dei proprietari, dei gestori, dei clienti e dei fornitori di arredo, trasformando l’investimento in un modesto canone: “pay per use” spalmato su 5 anni.
Grazie ad un piccolo investimento mensile è possibile ottenere un arredo di qualità, valorizzando il proprio immobile e incrementando la redditività.
Rendimenti e bassi rischio di contenzioso stanno dunque orientando il mercato degli affitti verso il noleggio dell’arredo.
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