Strutture sanitarie: riprogettare con il leasing operativo dopo il Covid-19

Ogni anno vengono investiti miliardi di euro nel potenziamento delle strutture sanitarie. Questi fondi rappresentano un’importante opportunità per migliorare la salute dei cittadini e assicurare che i servizi rispondano alle esigenze dei pazienti. Diviene necessario, quindi, riequilibrare il Servizio sanitario nazionale arrivato impreparato all’appuntamento con il Covid-19, privo di risorse, personale, posti letto e tecnologie adeguate.

Secondo una recente indagine di Confindustria ci sono ben 18mila apparecchiature di diagnostica per immagini ormai obsolete e quindi meno efficienti, quasi la metà delle macchine installate (circa il 44%).

Per avere degli ospedali sempre più hi-tech, il piano nazionale è pronto a stanziare ben 8,6 miliardi complessivi, dalla digitalizzazione dei pronto soccorso, all’acquisto di 3mila nuovi apparecchi per sostituire quelli vecchi.

L’emergenza Covid-19 ha mostrato gli effetti drammatici dei tagli di un decennio all’assistenza e ai fondi – stimati fino a 37 miliardi in meno – e della mancata riforma delle cure sul territorio. Da qui allora riparte il Piano nazionale di ripresa e resilienza al capitolo Sanità.

Con un investimento di 2 miliardi, entro la metà del 2026 nasceranno 1.288 Case della comunità (il numero è stato dimezzato rispetto alle 2.575 annunciate all’inizio), strutture nuove o già esistenti e riconvertite.

All’interno della Regione europea dell’Oms il settore ospedaliero assorbe tra il 35 e il 70% della spesa nazionale per le cure sanitarie e nei prossimi decenni, probabilmente, l’Europa vedrà un ulteriore aumento dei suoi investimenti per le strutture sanitarie. Nel corso degli anni ’90, molti Paesi dell’Europa occidentale hanno trascurato il finanziamento per gli ospedali, e in Europa centro-orientale gli investimenti sanitari sono scarsi dagli anni ’70 e ’80.

I Fondi strutturali dell’Ue rappresentano un’opportunità per tutti i Paesi europei e ogni decisione d’investimento nelle strutture sanitarie si ripercuoterà sul sistema sanitario per i prossimi 30-50 anni.

Leasing Operativo per strutture sanitarie: gli scenari futuri

Le pandemie

In tempi di pandemia il settore della progettazione e della produzione delle strutture sanitarie lavora per dare risposte al passo delle esigenze in termini di tecnologia ad esempio con centri di terapia intensiva modulari, per ampliare, in poche settimane e con strutture più o meno provvisorie, gli ospedali esistenti, messi a durissima prova dalla pandemia.

Nel percorso per sviluppare più flessibilità negli edifici ospedalieri può essere utile ripensare in parte le funzionalità e il modo di progettare gli ospedali, prendendo in considerazione, specialmente, le strategie per poter usare gli spazi in modo efficiente e in modi diversi al cambiare delle esigenze cliniche e le tecniche per pianificare con attenzione i sistemi e le strutture di monitoraggio necessarie a supportare questa maggiore flessibilità.

Per esempio, bisogna saper dimensionare correttamente la capacità del sistema elettrico in una stanza di ospedale adattabile a diversi livelli di cura, così da poter gestire le richieste di energia di ulteriori apparecchiature mediche che si rendano necessarie se un paziente ha bisogno di cure intensive.

Si tratta di progetti sempre più avanguardistici, per far nascere nuove strutture che pensino lo spazio in funzione del contenimento delle infezioni o che puntino a una interazione sempre più stretta fra forma, colore e caratteristiche dell’edificio.

Il mercato dei dispositivi medici

I dispositivi medici rappresentano un mondo strutturato e complesso. Si va da strumenti di uso comune fino a sofisticati apparecchi che aiutano a regolare il ritmo cardiaco.

In questo mondo l’Italia gioca un ruolo di primo piano su scala internazionale, che vede il settore delle tecnologie mediche in continua espansione oltre ad essere di significante rilevanza economica. Rispetto alla spesa sanitaria complessiva, il valore delle tecnologie mediche si attesta su una percentuale di circa il 7,6% del totale. In Europa sono circa 33.000 le imprese del settore e l’Italia è seconda, preceduta solo dalla Germania.

L’invecchiamento della popolazione

L’evoluzione prevista della struttura demografica della popolazione italiana evidenzia, nel medio-lungo periodo, un aumento del numero delle persone anziane. Il costante invecchiamento degli italiani, è ormai un dato di fatto che sta influenzando il panorama dei nuovi sviluppi immobiliari. Ad oggi però, i posti letto nelle strutture assistenziali, corrispondono solo a 1/3 del parametro consigliato dall’Unione Europa: Il Noleggio Operativo può essere una risposta alle necessità delle strutture sanitarie.

Le residenze per anziani

Nell’ambito dell’healthcare, il comparto del long term, ovvero l’assistenza a lungo termine, riveste un ruolo fondamentale in termini di investimenti real estate. In particolare le RSA, residenze sanitarie assistenziali, rappresentano uno degli asset class preferiti dai fondi immobiliari. I principali key-driver sono le lunghe durate dei contratti di locazione, i quali prevedono investimenti a basso rischio grazie alla loro sostenibilità in un arco temporale medio lungo.

Le strutture ospedaliere

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Altrettanto critiche sono le condizioni in cui versano gli ospedali lungo la nostra penisola. Al di là delle carenze impiantistiche e della cronica incapacità di far fronte ad una domanda ahimè rilevante, si registra che circa 1/3 delle strutture ospedaliere sia da ricostruire e 1/3 da ristrutturare. Anche a seguito del Covid-19, si sta attuando un ripensamento della divisione dei reparti e un riposizionamento delle sale operatorie, delle aree semi-intensive e dei pronto soccorso. Le modifiche e gli ammodernamenti sono facilitati dalla formula della locazione operativa, tramite cui è possibile noleggiare attrezzature medicali e arredi ospedalieri.

Il noleggio operativo come risposta alle necessità delle strutture sanitarie

Noleggio operativo vs obsolescenza

Sia che si tratti di RSA o di Sanità a più ampio spettro, l’utilizzo massivo della pratica del noleggio operativo come modalità di finanziamento per tutto ciò che contempla l’arredo, gli impianti e i macchinari medicali, rappresenta una frontiera intelligente oltreché particolarmente conveniente.

La locazione operativa garantisce di poter far affidamento su beni strumentali sempre nuovi e aggiornati, oltre a permettere di mantenere il proprio capitale circolante e a non incidere in alcun modo sulle proprie linee di credito. Sono molteplici gli esempi di cliniche private che hanno scelto tale servizio per i propri arredi, impianti e macchinari.

Il leasing operativo Domorental

La complessità delle articolate forniture per ospedali, cliniche e RSA, è spesso un ostacolo che rallenta le nuove realizzazioni ed i rifacimenti di tali strutture. Non solo vi è la necessità di offrire servizi sanitari, ma anche servizi correlati, ad esempio mensa e ristorazione, spazi comuni ricreativi e riabilitativi. È possibile ovviare a questo impedimento tramite un unico contratto di locazione.

Domorental, in quanto Contractor Finanziario, diventa l’unico interlocutore diretto, e permette così di velocizzare e facilitare i processi.

Il contratto di locazione operativa è dunque all inclusive, e comprende servizi accessori la consegna, l’installazione, l’assicurazione, la manutenzione e la sostituzione del bene. Domorental non sostituisce i fornitori ma supporta finanziariamente i progetti di fornitura.

I beni noleggiabili

In quanto contractor finanziario, la lista dei beni strumentali a noleggio che le strutture sanitarie possono ottenere con formula di locazione operativa sarebbe infinita. Elenchiamo di seguito solo alcuni esempi:

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